Una giornata densa di emozioni: tanti ex hanno accolto a Genova Sven Goran Eriksson

Ore 14.47. Entrano sul terreno di gioco la maggior parte degli ex calciatori che ha allenato alla Sampdoria. Si dispongono su due file all'altezza del tunnel degli spogliatoi. Poco dopo ecco fare capolino lui, Sven Goran Eriksson, accompagnato dal presidente blucerchiato Matteo Manfredi e dal capitano di allora, ed ex bandiera, Roberto Mancini. Al centro la Coppa Italia vinta il 20 aprile 1994, l'ultimo trofeo della storia doriana. E' stata una giornata carica di emozioni quella di ieri per il saluto che il "Ferraris", gremito di oltre 27mila spettatori, ha voluto tributare all'allenatore svedese che all'ombra della Lanterna ha passato cinque anni intensi, pieni di emozioni. Le stesse che si sono provate in un pomeriggio di inizio maggio prima di una sfida importante per i playoff di Serie B.

Tanti striscioni
Imponenti coreografie colorano le due gradinate. Dalla Sud, cuore pulsante del tifo blucerchiato, si alzano due bandieroni mentre in balaustra fra il primo e il secondo anello viene sposto uno striscione che recita: "Anche in questa battaglia ti sosterremo...bentornato mister". Risponde la Nord con un altro drappo sempre blucerchiato e uno striscione che celebra il successo nella Coppa Italia, seguito da un "Grazie mister Eriksson". Nei distinti invece viene esposto un "Grazie Sven" in svedese.

Le parole dei suoi ex ragazzi
Tanti i giocatori che hanno vestito la maglia di quella Sampdoria e che hanno voluto celebrare Eriksson elogiandone soprattutto i suoi valori morali. "Siamo tutti felici di rivedere Eriksson, è ben voluto ovunque. Ci sarà un motivo" ha esternato Moreno Mannini. "Eriksson persona di grandi valori - gli ha fatto eco Alberico Evani -. Guarda sempre al lato positivo". Per Fausto Salsano "Eriksson è un esempio di vita. Era già avanti quando allenava" mentre per Pierre Laigle "Eriksson è una persona speciale, giocare per lui è stata una bella esperienza".